I Social Network

Uso ed abuso dei Social Network

Il fenomeno “Social Network” nasce negli anni ’90, ma è solo nel 2003 che si afferma con la creazione negli Stati Uniti della piattaforma MySpace. Da quel momento in poi è stato un proliferare continuo di piattaforme social: Facebook, Instagram, Twitter per citare forse i servizi più conosciuti.

Pian piano essi hanno modificato profondamente la nostra vita e il complesso delle nostre abitudini relazionali tanto da interessare diverse fasce d’età. Non solo un fenomeno giovanile.

Le giornate sono caratterizzate dall’uso di smartphone, tablet e computer mezzi divenuti oggi indispensabili per accedere alla socialità virtuale.

E’ diventato più semplice ed immediato comunicare perché più semplice ed immediato è inviare un messaggio via chat e incontrarsi on-line piuttosto che investire tempo e risorse emotive per un rapporto “faccia a faccia”.

Tutto questo ha naturalmente rivoluzionato il nostro modo di rapportarci agli altri compresi familiari ed amici. Ormai ci è difficile fare a meno della comunicazione on-line mediata dai social network.           Di conseguenza è divenuto possibile allargare la propria rete sociale, entrando più facilmente in contatto con persone geograficamente distanti, condividere esperienze  in “real time” mediante l’utilizzo di diversi canali (testo,foto, video, audio). Inoltre i Social Network permettono di intrattenere conversazioni su vari temi, di esprimere diverse parti di sè con minore imbarazzo, di far parte di gruppi con gli stessi interessi e soprattutto di essere visibili ed ascoltati.

Questo strumento presenta, anche effetti negativi. La facilità ed immediatezza di fruizione dell’interazione virtuale può, in alcuni casi, far correre il rischio ad alcune persone di sostituirla a quella reale e diretta. Quest’ultima è costituita da massaggi verbali e non verbali (espressione facciale, contatto oculare, tono della voce…) i quali rivestono un ruolo fondamentale nella comunicazione e nell’ espressione e condivisione emotiva dell’essere umano. Se da un lato si può percepire minore senso di solitudine e di isolamento, maggiore inclusione e partecipazione in quanto gli altri diventano immediatamente disponibili tramite una chat o un semplice “like”, dall’altro viene meno il calore, la spontaneità e la genuinità di un rapporto umano.

Alcune ricerche (Ferguson e Perse, 2000; Leung, 2001) hanno messo in evidenza che le motivazioni che spingono all’uso del social network sono:

  • bisogno di appartenere ad un gruppo;
  • mantenimento di relazioni, la comunicazione on-line permette di rimanere sempre in contatto con i propri amici anche con quelli non raggiungibili perché lontani;
  • incontro di nuove persone;
  • tendenza a compensare problemi comunicativi presenti nella comunicazione faccia a faccia con la socializzazione on-line;
  • divertimento.

Questi fattori possono facilitare in alcune persone, quelle più fragili dal punto di vista emotivo, l’uso eccessivo della rete fino a costituire una vera e propria dipendenza, con ripercussioni sulla vita personale e relazionale.

Si determina, quindi, una situazione paradossale dove per compensare una difficoltà di socializzazione, per soffocare sensazioni di vuoto e solitudine, per evitare disagio ed imbarazzo viene utilizzato uno strumento che nell’immediato fa star bene, ma a lungo termine sostituisce la socialità reale con quella illusoria e superficiale. Il rischio è di rimanere ancor più soli ed isolati, aggrappati ad un profilo di sé fittizio ed idealizzato.

E’ nella vita reale che abbiamo maggiore possibilità di sperimentarci, valutare quali sono i comportamenti che funzionano o meno e di conseguenza solo nella vita reale possiamo apprendere ad essere competenti dal punto di vista interpersonale e costruire una “reale” rete sociale.

I Social possono esser utili ad ampliare le conoscenze, a mantenere contatti geograficamente distanti, a condividere interessi, a creare opportunità ma non possono sostituire un incontro vis a vis.

In quanto esseri umani abbiamo bisogno di condividere, ci sentiamo bene se accettati dagli altri stiamo male se rifiutati. Tuttavia è proprio nell’interazione dal vivo che possiamo cogliere i segnali sociali (tono di voce, espressione facciale, contatto fisico) che stimolano la produzione di endorfine e ci danno la sensazione di benessere e connessione con gli altri (Carter 1998, Wang, 2005). E sono queste sensazioni che riescono a tranquillizzarci e ad attenuare le emozioni negative derivanti da una perdita, da una delusione o da un fallimento.

Facciamo, quindi, della rete un utilizzo equilibrato ed intelligente in modo da esserne utilizzatori e non dipendenti.

Pubblicato da Sonia Sardo

Dott. ssa Sonia Sardo Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale a Palermo e Castelvetrano (TP) cell: 3291695791.