ANSIA
Il concetto di ansia è multidimensionale ed è caratterizzato da varie componenti:
- fisiologica: si manifesta con una attivazione del sistema vegetativo simpatico e determina tremore, tachicardia, ipertensione, sudorazione ecc..;
- comportamentale: con comportamenti di freezing (congelamento), fuga ed evitamento;
- cognitiva: caratteristiche sono le idee di sovrastima di pericolo e di sottostima delle proprie capacità di farvi fronte.
L’ansia ha un’importante valenza adattiva e di sopravvivenza nell’uomo. Difatti un livello di moderata attivazione della stessa è utile per motivare l’individuo a mobilitare risorse e migliorare la sua performance, mentre un livello di ansia elevato determina uno stato di blocco che se permane può esser invalidante.
Per cui è possibile considerare “patologica” l’ansia nel momento in cui essa limita la capacità operativa dell’uomo, ovvero quando una persona non è più in grado di fare ciò che prima riusciva a compiere senza problemi.
Il Disturbo D’Ansia Generalizzato
Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato dalla presenza di ansia e preoccupazione eccessive, che si manifestano per la maggior parte del tempo per almeno 6 mesi, nei riguardi di una quantità di eventi o attività.
L’individuo ha difficoltà a controllare la preoccupazione: l’ansia e la preoccupazione sono accompagnate da alcuni tra questi sintomi quali irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi, irritabilità, tensione muscolare e sonno disturbato.
L’intensità, la durata o la frequenza dell’ansia e della preoccupazione sono eccessive rispetto alla reale probabilità o impatto dell’evento temuto. La persona trova difficile interrompere la preoccupazione. Gli adulti con Disturbo d’Ansia Generalizzato spesso si preoccupano per circostanze quotidiane, abitudinarie, come responsabilità lavorative, problemi economici, salute dei familiari, disgrazie per i propri figli o piccole cose (come faccende domestiche, riparazioni all’automobile, far tardi agli appuntamenti).
Dal punto di vista cognitivo la persona tende a compiere degli errori per cui considera come pericolosi molti eventi (sovrastima) e valuta sé stesso non in grado di poterli affrontare (sottostima delle proprie capacità). In questo modo dinnanzi ad eventi classificati come pericolosi si viene ad attivare una condizione di ansia con manifestazioni a livello affettivo (stato di apprensione…), cognitivo (pensieri di pericolo, ipervigilanza…), comportamentale ( tremore, inceppi nell’eloquio…) e fisiologico ( tensione muscolare, iperventilazione….) .
La terapia Cognitivo Comportamentale aiuta la persona ad acquisire nuove abilità ed a testare le proprie capacità in modo graduale dinnanzi alle situazioni temute.
Bibliografia